L'Opera del mese - giugno 2025
Enrico Reycend
(Torino, 1855 – 1928)
Gaiezze montanine, 1909
Olio su tela, 84x56 cm
Inventario AM 71

Per accompagnare il mese di giugno, mentre l’estate romana comincia a farsi sentire, Gaiezze montanine di Enrico Reycend ci offre un ideale rifugio d’aria fresca, immerso in un paesaggio alpino che invita alla contemplazione e alla calma. In una radura fiorita, rischiarata dalla luce del sole e punteggiata da rocce, un sentiero conduce lo sguardo verso una costruzione seminascosta tra gli alberi, sullo sfondo di un monte che si staglia nitido sotto un cielo terso.
Dipinto nel 1909 con una tecnica vicina al pointillisme, il paesaggio — probabilmente una veduta del Canavese — riflette la sensibilità di Reycend per il ritmo naturale e l’armonia dei luoghi solitari. Il legame con la pittura francese di fine Ottocento, in particolare con l’opera di Camille Pissarro, emerge con chiarezza, così come l’influenza più antica del paesaggismo piemontese di Fontanesi.
Reycend, che soggiornò più volte a Parigi a partire dal 1878, assorbe e reinterpreta gli stimoli internazionali all’interno di una poetica personale, fatta di osservazione e lirismo. La resa puntinata del fogliame e la costruzione luminosa della scena rimandano sia alla pittura di Seurat che al naturalismo di Filippo Carcano, dando vita a una visione equilibrata tra analisi e suggestione.
Gaiezze montanine fu acquistato dalla Galleria in occasione della Mostra della Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti del 1910, come conferma l’etichetta originale ancora presente sul retro della tela.
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