L'Opera del mese - agosto 2022

Benedetta Cappa Marinetti (Benedetta)
(Roma 1897 - Venezia 1977)
Velocità di motoscafo, 1919-1924
olio su tela, cm 70 x 110
inv. AM 890

Velocità di motoscafo, 1919-1924

Velocità di motoscafo di Benedetta Cappa Marinetti, capolavoro della pittura futurista, descrive da un punto di vista rialzato il passaggio di un motoscafo tra i flutti marini, movimento che si traduce in una complessa costruzione geometrica formata da molteplici linee di colore convergenti verso un centro, da cui parte una parabola serpentinata. Elementi dinamici e colorati di forma geometrica si alternano con cadenza ritmica sfumando nel mare fino al piano di fondo, verso l’orizzonte. La raffigurazione, infatti, è focalizzata non tanto sulla barca guizzante nel mare, quanto sugli effetti di movimento generati nell’acqua dal moltiplicarsi delle onde. La stessa artista riassume l’essenza del dipinto come «l'arabesco impresso dalla velocità di un motoscafo nella polpa azzurra del mare acceso del meriggio» (1924). Con lettura ancor più suggestiva, Lea Vergine vedeva in quest’opera una «raffigurazione astratta delle "linee forza" del moto dell'oggetto e delle "linee forza" della sua azione sulla materia, espresse da spirali, semiellissi e triangoli, secondo il principio della "traiettoria" e della "penetrazione"» (1980). Questa modalità rievoca naturalmente gli studi prodotti a partire dal 1912-1913 da Giacomo Balla - di cui Benedetta era stata allieva – volti a tradurre il movimento in forme geometriche reiterate.

Interessante è notare, inoltre, le analogie fra il dipinto Velocità di motoscafo e le tavole grafiche che accompagnano il primo romanzo di Benedetta, Le Forze Umane, pubblicato nel 1924, in cui, con sperimentalismo squisitamente futurista, si descrivono le dinamiche psicologiche dei personaggi attraverso visualizzazioni astratte, traducendo gli stati d’animo in forme geometriche.
La datazione dell’opera oscilla fra il 1919 e il 1924 (data della pubblicazione sulla rivista futurista “Noi”); più precisamente, se si segue la testimonianza dello scenografo Virgilio Marchi annotata in un progetto per il libro mai realizzato Scorci futuristi, l’opera risalirebbe al lungo soggiorno nell’isola di Capri che Benedetta e Marinetti trascorsero nel 1922.

Benedetta Cappa nasce a Roma nel 1897. Artista poliedrica, di ampia formazione culturale (letteratura, filosofia e pedagogia), spaziò dalla pittura alla scenografia alla scrittura. Allieva di Giacomo Balla dal 1917, conobbe a Roma il futuro marito Filippo Tommaso Marinetti, che sposò nel 1923 e con cui condivise la militanza nell’avanguardia futurista. Fu tra i firmatari del Manifesto dell’Aeropittura (1929), il che spiega la predilezione per le visioni dall’alto e da lontano, oltre i limiti tradizionali della visione pittorica, come questo dipinto ben testimonia. Dopo la morte di Marinetti nel 1944, Benedetta abbandonò l’attività artistica per dedicarsi a tramandare e diffondere l’opera del marito e del movimento futurista.
Velocità di motoscafo fu esposto a Roma nel 1929 alla III Mostra d'Arte Marinara e in quell’occasione acquistato dal Governatorato per le collezioni civiche.

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