L'Opera del mese - gennaio 2021

Gennaio 2021:
Guglielmo Sansoni (Tato) - Bologna, 1896 - Roma, 1974
Sensazione di volo, 1929
Olio su tela, tre elementi, ciascuno cm 83x91
Inv. AM 911, AM 818, AM 903

Guglielmo Sansoni (Tato) -Bologna, 1896 - Roma, 1974- Sensazione di volo, 1929 Olio su tela, tre elementi (particolari), ciascuno cm 83x91 Inv. AM 911, AM 818, AM 903

«Le prospettive mutevoli del volo costituiscono una realtà assolutamente nuova e che nulla ha di comune con la realtà tradizionalmente costituita dalle prospettive terrestri. Gli elementi di questa nuova realtà non hanno nessun punto fermo e sono costruiti dalla stessa mobilità perenne. Il pittore non può osservare e dipingere che partecipando alla loro stessa velocità. Dipingere dall'alto questa nuova realtà impone un disprezzo profondo per il dettaglio e una necessità di sintetizzare e trasfigurare tutto»: questo passo, tratto dal Manifesto dell'Aeropittura (1929) - di cui Guglielmo Sansoni (Tato) è cofirmatario insieme a Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini e Somenzi - bene introduce il trittico Sensazione di volo del 1929.

L’opera, che si compone di tre “tempi”, costituisce un saggio esemplare dell'avanguardia futurista: procedendo dal primo al terzo dipinto, la trascrizione naturalistica della città si trasforma progressivamente in una visione sintetica, geometrica e astratta; gli elementi del paesaggio urbano che nel primo "tempo" sono descritti in modo esatto (case, negozi, lampioni, finestre, pedoni ecc.), nelle scene successive perdono ogni dettaglio e sono resi secondo il criterio della scomposizione spaziale, delle linee-forza e della semplificazione dei volumi; nel terzo tempo infine la sintesi formale e cromatica si radicalizza e il punto di vista dall'alto durante il volo sopra la città è evocato attraverso linee curve, a forma di falce, concentriche e a spirale.

Tato traduce la propria passione per il volo e la modernità in una veduta urbana totalmente innovativa, che plasticamente illustra, come "in progress", l'allontanamento dei futuristi dalla tradizionale concezione, narrativa e statica, del paesaggio e la loro avveniristica proposta di rivoluzionare questo genere pittorico alla luce del dinamismo, della velocità e del nuovo mito dell'aeroplano.

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EDIZIONI PRECEDENTI
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Alberto Savinio (Andrea de Chirico) - Autunno, 1934
Gerardo Dottori, La Natività