La mostra “NOVECENTO. Capolavori dell’arte italiana” ospitata nella Galleria Nazionale d’Arte di Tirana. Oltre 100 opere provengono dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma

Dal 16 gennaio al 2 aprile 2017 la Galleria Nazionale d’Arte di Tirana ospita la prima grande mostra in Albania: “NOVECENTO. Capolavori dell’arte italiana” , con oltre 100 splendide opere provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma.
 La mostra rappresenta un fondamentale tributo alla storia dell’arte italiana del XX secolo.

Fortemente voluta dalle istituzioni pubbliche albanesi, la mostra-evento è realizzata grazie a una partnership tra pubblico e privato, che vede promotori per la parte albanese l’Ufficio del Primo Ministro d’Albania, l’Ambasciata d’Italia a Tirana, l’Istituto Italiano di Cultura a Tirana, il Ministero della Cultura Albanese, il Comune di Tirana e la Galleria Nazionale d’Arte di Tirana; per la parte italiana Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina e il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Il tutto con il coordinamento, la produzione e l’organizzazione di Arthemisia, società leader a livello internazionale per l’arte e la cultura.

Tra dipinti, sculture, acquerelli e disegni, il percorso espositivo - curato da Arianna Angelelli, Maria Catalano e Federica Pirani - indaga attraverso sulla cultura artistica che trova le sue radici a Roma e in Italia nella prima metà del XX secolo.
Magnifiche figure femminili, ritratti di celebri personaggi, nature morte, vedute della Città Eterna e della campagna romana: sono questi i temi e i soggetti che hanno contribuito all’affermazione di grandi artisti come Giacomo Balla (Ritratto di Nathan, 1910), Carlo Carrà (Partita di calcio, 1934), Giorgio de Chirico (Combattimento di gladiatori, 1933-1934), Filippo de Pisis (Natura morta - Pesci e bottiglia, 1925), Giuseppe Capogrossi (Giuochi, 1935), Renato Guttuso (Tetti di Roma, 1957-59) e Adolfo De Carolis (Donna con fiori - Nudo di donna con rose, 1910).
E in mostra anche opere di Antonio Donghi, Afro, Duilio Cambellotti, Franco Gentilini, Felice Casorati, Enrico Coleman, Fortunato Depero, Vittorio Grassi, Achille Funi, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Alberto Savinio, Tato e Giulio Turcato, solo per citare alcuni tra gli oltre 60 protagonisti presenti in mostra.

Attraverso sei sezioni - Tardo Naturalismo e Simbolismo, Secessione Romana, Futurismo e Aeropittura, Tradizione italiana e dialogo con l’antico, Scuola Romana, Figurazione e Astrazione - la mostra si presenta come un unicum dialogico tra i vari movimenti artistici che si sviluppano lungo il corso del Novecento.
Partendo dalle valenze simboliste della pittura di paesaggio tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo e passando per quella voglia di rinnovamento e modernità che gli esponenti della Secessione romana vivono negli anni Dieci, si giunge alle scomposizioni futuriste e agli aeropittori degli anni Venti e Trenta; dalla tendenza al recupero dell’antico e della tradizione italiana che caratterizza le molteplici correnti artistiche di quegli stessi anni (dal Realismo magico alla Metafisica e al Classicismo della scultura), si prosegue poi con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento per confluire, infine, nella fase della figurazione e dell’astrazione che ha caratterizzato la cultura degli anni Quaranta e Cinquanta.