Bilancio positivo per la mostra "Affinità elettive". Domenica 13 marzo ultimo giorno.

Un bilancio estremamente positivo per la mostra Affinità elettive. Opere della Galleria d’Arte Moderna e della Fondazione Magnani Rocca. Da de Chirico a Burri che si conclude domenica 13 marzo presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma con viva soddisfazione degli enti promotori: Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Galleria d’Arte Moderna – e la Fondazione Magnani Rocca.

Grande successo di pubblico - gruppi, turisti, studenti e romani - un quaderno firme di commenti positivi, richieste di replicare iniziative di questo genere, hanno evidenziato il rinnovato e vivo interesse per la Galleria capitolina.

Apprezzato è stato il taglio dell’esposizione che ha visto opere della collezione parmense in dialogo continuo con quelle della collezione romana, accostate sulla base di pure consonanze e suggestioni formali, di temi ed ambiti figurativi. Un fil rouge ha condotto l’osservatore, dall’ Enigma della partenza di Giorgio de Chirico al   Sacco di Burri, attraverso la serie delle   Nature morte di Giorgio Morandi, in un cammino ideale di conoscenza.

Parte considerevole del successo va attribuita all’allestimento, ricercato nella corrispondenza cromatica tra le pareti delle sale espositive e in una studiata disposizione delle opere, alla scelta delle schede di sala come validi supporti di visita e alla selezione musicale presente nelle sale con brani di Ottorino Respighi, Debussy, Stravinskij e Alberto Savinio.

La mostra è stata occasione per ospitare negli spazi della Galleria incontri dedicati ai tre artisti più rappresentativi con interventi di Maria Cristina Bandera (Giorgio Morandi); Paolo Picozza (Giorgio de Chirico) e Lorenzo Canova (Alberto Burri). Parallelamente sono state offerte dai curatori della Galleria, per tutto il periodo della mostra, visite guidate rinnovando un senso di vicinanza con il pubblico del museo.

Felice la collaborazione con la Fondazione Magnani Rocca – importante realtà museale per il Novecento italiano – che ha dimostrato la bontà della sinergia tra pubblico e privato.